Gabriele Conigliaro, Ricercatore Quantitativo Senior di Istituto Piepoli, ospite di Andrea Meneghini/GDONews, per parlare del futuro post-pandemico di snack e prima colazione secondo gli italiani.
L’obiettivo dell’indagine che Istituto Piepoli ha svolto in vista di CibusLab Workshop è stata quella di individuare eventuali cambiamenti delle abitudini degli italiani che sono nate principalmente negli ultimi 12 mesi contraddistinti dall’emergenza Coronavirus per vedere se esistono già delle tendenze per quanto riguarda i consumi della prima colazione.
Il 90% degli italiani fa colazione. La fanno più i giovani dai 18 ai 34 anni (97% del campione) che gli over 54 anni, anche se la percentuale rimane ancora alta. Circa 8-9 milioni di italiani, poi, dice di aver modificato le proprie abitudini di consumo, dedicando più tempo alla colazione a casa (31%) e modificando il menù (31%).
Procedendo nell’analisi dei risultati si nota come ci sia la tendenza a cercare prodotti più salutari (56%) e meno abbondante. Si tende dunque a privilegiare la qualità rispetto alla quantità.
Quanto l’emergenza Covid-19 ha contribuito a modificare le abitudini di consumo della prima colazione italiani? Più della metà dei rispondenti, il 53%, dice che l’emergenza ha condizionato molto o abbastanza le proprie abitudini. Il 41% è certo che in futuro tornerà a quelle precedenti il Coronavirus, mentre il 44% del campione manterrà le nuove sperimentate negli ultimi 12 mesi.
In futuro sembra confermata la tendenza a consumare prodotti salutari, che passano dal 58% di oggi al 61% di domani (con un incremento del 3%).
Nella mente dei consumatori, i primi tre brand associati alla prima colazione sono stati: Mulino Bianco per il 44%, Kellog’s per il 9% e Ferrero per l’8%. Fra i brand compaiono anche quelli di Conad e Coop (entrambi al 2%).
Si predilige la colazione dolce (92%) a quella salata (8%) e la tendenza è rafforzata dai giovani dai 18 ai 34 anni (96%) in modo superiore rispetto alle fasce di popolazione più anziana.