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27/05/2021

Dalla pasta secca confezionata alla passata

Sara Merigo della Direzione Commerciale di Istituto Piepoli ospite del webinar di CibusLab organizzato da Andrea Meneghini di GDONews, illustra un'indagine sul consumo della pasta secca confezionata e della passata di pomodoro.

In questo webinar organizzato da Cibus Lab e da Andrea Meneghini di GDONews, Sara Merigo della Direzione Commerciale di Istituto Piepoli, illustra i risultati di un’indagine svolta su un campione rappresentativo di 500 italiani maggiorenni con quote proporzionali per genere, età, area geografica ed ampiezza centri. I focus del sondaggio di Istituto Piepoli hanno riguardato la pasta secca confezionata e passate di pomodoro.

9 italiani su 10 consumano pasta secca confezionata. In particolare uomini e donne fra i 35 e i 54 anni (95%) che risiedono al Sud e nelle Isole (94%). Nel corso di questi ultimi 12 mesi il consumo di pasta è rimasto uguale per il 76% del campione, diminuito per il 9% e aumentato per il 15% (saldo del +6%). Alla domanda sul futuro del consumo di pasta secca confezionata, l’84% dichiara che rimarrà invariato, il 10% che calerà ed il 6% che aumenterà (saldo del – 4%).

Quali sono i driver di acquisto? I tre aspetti più importanti che i consumatori prendono in considerazione quando acquistano la pasta secca confezionata sono: l’alta qualità (39%), la marca (30%), il formato (27%). Seguono: il prezzo (25%), la tipologia di pasta (23%), il grano utilizzato nella produzione 100% italiano (21%). che compare al primo posto nei trend futuri e dunque sarà un elemento fondamentale  nei consumi (il 63% ne consumerà di più).

Il 69% acquista la pasta in promozione (il 52% spesso, il 17% sempre). Sebbene il prezzo sia il quarto driver, il concetto di promozione rimane fondamentale.

Quali sono le marche che i consumatori associano di più alla pasta secca confezionata? Barilla si afferma al primo posto con il 68% delle citazioni, seguita a lunga distanza da De Cecco con il 38% delle citazioni e da Pasta Rummo con il 17%. Le private label coprono circa il 5% delle citazioni.

Per quanto concerne il consumo di passata di pomodoro, la utilizza l’86% del campione. Nell’ultimo anno si registra un saldo positivo del + 11% proprio grazie all’incremento dei consumi domestici. Nel Sud Italia il saldo è ancora più positivo rispetto al totale Paese e fa registrare – continua Sara Merigo – un + 16%. Per quanto riguarda il futuro i prossimi mesi potranno essere decisamente positivi (il saldo è al + 4%). I driver di acquisto sono: Il prodotto 100% italiano (50%), l’alta qualità delle materie prime (37%), il prezzo (36%) e la marca (33%).

Anche in questo caso le promozioni sono importanti per il 74% degli intervistati.

Le marche che vengono associate alla passata di pomodoro sono: Mutti con il 69% delle citazioni seguita da Cirio con il 44%. I private label coprono il 15% delle citazioni.