Sara Merigo della Direzione Commerciale di Istituto Piepoli ospite del webinar di CibusLab organizzato da Andrea Meneghini di GDONews, illustra un'indagine sul consumo della pasta secca confezionata e della passata di pomodoro.
In questo webinar organizzato da Cibus Lab e da Andrea Meneghini di GDONews, Sara Merigo della Direzione Commerciale di Istituto Piepoli, illustra i risultati di un’indagine svolta su un campione rappresentativo di 500 italiani maggiorenni con quote proporzionali per genere, età, area geografica ed ampiezza centri. I focus del sondaggio di Istituto Piepoli hanno riguardato la pasta secca confezionata e passate di pomodoro.
9 italiani su 10 consumano pasta secca confezionata. In particolare uomini e donne fra i 35 e i 54 anni (95%) che risiedono al Sud e nelle Isole (94%). Nel corso di questi ultimi 12 mesi il consumo di pasta è rimasto uguale per il 76% del campione, diminuito per il 9% e aumentato per il 15% (saldo del +6%). Alla domanda sul futuro del consumo di pasta secca confezionata, l’84% dichiara che rimarrà invariato, il 10% che calerà ed il 6% che aumenterà (saldo del – 4%).
Quali sono i driver di acquisto? I tre aspetti più importanti che i consumatori prendono in considerazione quando acquistano la pasta secca confezionata sono: l’alta qualità (39%), la marca (30%), il formato (27%). Seguono: il prezzo (25%), la tipologia di pasta (23%), il grano utilizzato nella produzione 100% italiano (21%). che compare al primo posto nei trend futuri e dunque sarà un elemento fondamentale nei consumi (il 63% ne consumerà di più).
Il 69% acquista la pasta in promozione (il 52% spesso, il 17% sempre). Sebbene il prezzo sia il quarto driver, il concetto di promozione rimane fondamentale.
Quali sono le marche che i consumatori associano di più alla pasta secca confezionata? Barilla si afferma al primo posto con il 68% delle citazioni, seguita a lunga distanza da De Cecco con il 38% delle citazioni e da Pasta Rummo con il 17%. Le private label coprono circa il 5% delle citazioni.
Per quanto concerne il consumo di passata di pomodoro, la utilizza l’86% del campione. Nell’ultimo anno si registra un saldo positivo del + 11% proprio grazie all’incremento dei consumi domestici. Nel Sud Italia il saldo è ancora più positivo rispetto al totale Paese e fa registrare – continua Sara Merigo – un + 16%. Per quanto riguarda il futuro i prossimi mesi potranno essere decisamente positivi (il saldo è al + 4%). I driver di acquisto sono: Il prodotto 100% italiano (50%), l’alta qualità delle materie prime (37%), il prezzo (36%) e la marca (33%).
Anche in questo caso le promozioni sono importanti per il 74% degli intervistati.
Le marche che vengono associate alla passata di pomodoro sono: Mutti con il 69% delle citazioni seguita da Cirio con il 44%. I private label coprono il 15% delle citazioni.