Secondo Livio Gigliuto, Presidente dell'Istituto Piepoli, intervistato da Alessandro D'Amato per QN, il candidato giusto può aggiungere voti a un partito già forte.
“Le preferenze nelle elezioni europee hanno un peso. Ma va detto che più le elezioni si allontanano in termini territoriali, meno conta il candidato e più il partito”. Livio Gigliuto, presidente esecutivo dell’Istituto Piepoli, dice che mentre alle comunali i candidati sono decisivi, nelle regionali lo sono meno: “Alle Europee invece la gente vuole votare più il partito, perché vuole giudicare il governo. C’è però un certo peso che ha anche il candidato, ovviamente se è quello giusto, che può aggiungere voti a un partito già forte”.
E possiamo quantificarlo? Per esempio Giorgia Meloni candidata con FdI?
“Giorgia Meloni può raggiungere due milioni di voti. Una quota parte è gente che avrebbe votato comunque FdI. Un’altra parte invece sono persone che avrebbero votato un altro partito della coalizione ma decidono invece di confermare la fiducia al premier. Parliamo di due punti percentuali di guadagno dalla candidatura. Un risultato importante”.
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