Emergenze pandemiche, cambiamenti climatici, inquinamento, digitalizzazione, aumento delle diseguaglianze sociali. Sono solo alcune delle voci che riportano ai rischi analizzati dal Global Risk Report, realizzato dal World Economic Forum in collaborazione con Marsh McLennan, SK Group e Zurich.
A caratterizzare i prossimi dieci anni saranno le paure per le malattie infettive, come normale conseguenza del periodo che stiamo vivendo, i crescenti divari a livello sociale, economico e industriale, la sicurezza informatica. Una complessità che dovrà essere affrontata senza perdere di vista una priorità da seguire da qui al 2050: la neutralità climatica.
Strategie, investimenti e risorse dovranno pertanto essere gestiti per favorire le energie rinnovabili mettendo in campo iniziative che coinvolgano tutti i settori della Green Economy, edilizia, energia o infrastrutture, operando sulla base di una visione più sostenibile del nostro futuro, della crescita per la singola azienda e per l’intero sistema. Ecco perché in questo sforzo sono chiamati a muoversi non solo gli ambiti più apparentemente vicini allo “sviluppo green” ma anche tutte le imprese e i cittadini, in un’ottica di sensibilità, coesione e cooperazione globale. Grazie a questo approccio sarà possibile contribuire davvero alla soluzione dei grandi problemi del nostro tempo.
Il Dossier di questo numero di Insurance Review, dal titolo “Le incognite del 2021”, evidenzia quanto la crisi ci accompagnerà ancora per molto tempo, e quanto sia indispensabile fornire risposte sull’identità che l’Italia vuole assumere per il futuro, oltre che sull’urgenza di realizzare con coraggio azioni concrete per il rilancio del Paese, del suo sistema civile, economico e culturale.
Come noto, servono nuove progettualità ad alto impatto, con investimenti urgenti nel settore della sanità, della giustizia, nel sistema di infrastrutture fisiche e digitali, formazione e inclusione.
Il pensiero di Livio Gigliuto, Vice Presidente e Responsabile della direzione marketing dell’Istituto Piepoli, evidenzia però anche un’altra priorità con cui fare i conti: la capacità di rassicurare i cittadini fornendo indicazioni, messaggi, percorsi su come costruire il nostro domani nel post pandemia. Ancor prima di pensare a un “recovery plan economico”, è dunque indispensabile riuscire a proporre anche un “recolvey plan psicologico”, fatto di soluzioni per garantire una maggiore protezione, sicurezza, stabilità.