In un'intervista di Angela Oliva, Direttore di velvetMAG, il Professor Nicola Piepoli, Fondatore e Presidente dell'Istituto Piepoli, si esprime sull'ultima tornata elettorale del 3 e 4 ottobre scorso.
Il direttore di VelvetMAG ha incontrato Nicola Piepoli, il decano dei sondaggisti italiani all’indomani delle elezioni dello scorso 3 e del 4 ottobre per analizzare per i nostri lettori l’ultima tornata elettorale. Il fondatore dell’Istituto di ricerca, che porta il suo nome, è noto nel panorama delle metodologie e delle tecniche di creatività applicata – in cui si è specializzato presso l’Università di Buffalo – per aver realizzato con Hubert Jaoui le prime carte creative (carte da gioco simboliche che evocano per analogia nuove associazioni di idee, anticipando i successivi studi sulla serendipity).
Partiamo forse dal dato più importante uscito dalle urne nell’ultima tornata, quello dell’affluenza di poco superiore al 50% degli aventi diritto. Ce la può considerare come dato nel tempo?
È stata molto bassa, il dato ufficiale ci dice 53%, a dimostrazione che la gente è stufa e che la politica non esercita il richiamo giusto sul cittadino-elettore, spingendolo ad esprimere il più importante dei diritti-doveri che prevede la nostra Costituzione. Quando ero ragazzo la nostra affluenza – prenda il primo dato della vita repubblicana nel 1946 – sfiorava il 90%. Eravamo i primi d’Europa. Una percentuale così dice che solo le persone gravemente ammalate praticamente, non hanno esercitato il diritto di voto.
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